La leggenda narra che nell’antro della Sibilla, vivesse la profetessa che raramente rivelava i suoi segreti; è così che cavalieri erranti giungevano da tutta l’Europa nella speranza di carpirne un oracolo.
Dall’uscita autostradale di Porto San Giorgio, in circa 40 minuti possiamo arrivare a Monteleone di Fermo seguendo la SP87 e la SP112, svoltiamo a destra per la SP66 e ancora una volta a destra per la SP61 fino alla SP53.
Nella risalita verso Monteleone di Fermo di sicuro incontreremo ciclisti e giocatori di “Ruzzola”. Il suo territorio offre aspetti paesaggistici molto particolari: lungo i due torrenti, l’Ete e il Lubrico, possiamo infatti trovare i vulcanelli fangosi, ossia modeste eruzioni melmose del sottosuolo. Non meno suggestivi sono i calanchi, solchi profondi prodotti dall’erosione sul terreno argilloso, in particolare lungo la Valle dell’Ete.
Seguendo le indicazioni per Montelparo, arriviamo al “Murello”: così viene chiamato questo piccolo borgo che come una nave che punta dritta verso oriente, ha di fronte a se l’immenso panorama del Monte dell’Ascensione e dei Sibillini.
Guarda inoltre verso Santa Vittoria in Matenano, il cui centro storico conserva l’antico tracciato medievale e le caratteristiche costruzioni in mattoni. Sicuramente da non perdere sulla vetta del Monte Matenano, il complesso del “Cappellone degli Innocenti” e il Santuario della Collegiata di Santa Vittoria.
Raggiungiamo Montefalcone Appennino, la nostra prossima tappa, seguendo la SP42 e la SP49. Da sempre i fossili hanno attirato l’interesse di molti, salire fino a Montefalcone a raccogliere “conchiglie” è stato, e lo è tuttora, un hobby praticato da molti. Nel 1996 nasce il Museo Comunale dei Fossili e dei Minerali presso Palazzo Felici, che conserva fossili locali e minerali da tutto il mondo. Espone una ricca collezione di arte e natura e, nel giardino pertinente, si può visitare una serra con 400 piante grasse.
A pochi minuti, sulla SP50, arriviamo a Smerillo, un piccolo borgo dalla mille proposte: nel 1987 è stato istituito il Centro di Educazione Ambientale “Bosco di Smerillo” che organizza moltissime attività legate all’astronomia, alla natura ed anche allo sport. Si pratica infatti l’orienteering: un’attività che prevede la scelta di obiettivi da raggiungere attraverso l’uso di carte topografiche con segni convenzionali; vince chi impiega il tempo minore, non è sempre il più veloce, ma chi è in grado di orientarsi.
Da Smerillo, seguendo la SP 105, giungiamo a Montefortino. Il paese sorge sulla dorsale di un colle, a circa 700 mt s.l.m., di fronte allo splendido scenario dei Monti Sibillini e la presenza più fascinosa è quella del Monte Sibilla, la profetessa che predisse la nascita di Cristo. Montefortino possiede un sigificativo patrimonio di beni culturali diffusi nel territorio, ma anche un luogo deputato alla conservazione e alla manutenzione delle opere d’arte: all’interno di Palazzo Leopardi è ospitata la Pinacoteca Civica intitolata a Fortunato Duranti.
Scendendo verso SP83 arriviamo finalmente alla nostra meta: Amandola ed entriamo nel Parco dei Monti Sibillini. Ci troviamo a 500 m s.l.m. sul versante sud orientale dei Monti Sibillini, in una splendida posizione panoramica. Adagiato sulla sommità di tre colli, borgo ricco di storia e di natura trae il suo nome dalla pianta del mandorlo. Nella Casa del Parco, all’interno del Chiostro di San Francesco possiamo raccogliere tutte le informazioni necessarie all’accesso e alla visita, e non possiamo perdere l’occasione di acquistare gadgets, guide, mappe e pubblicazioni del Parco.