Durante la visita, particolare attenzione va alle iniziative proposte da Chi Mangia la Foglia! che con esperienza pluriennale organizza conferenze, eventi, corsi sulle erbe spontanee o sulla gestione dell’orto, degustazioni guidate e cene tematiche.
Tutto ciò si preordina nel Circuito delle Cucine Tipiche Locali, formato da 5 settori. Il Circuito delle Erbe Spontanee di cui fanno parte i comuni di: Francavilla d’Ete, Moresco, Smerillo, Montefiore dell’Aso e Petritoli. Vi consigliamo di assaggiare piatti della tradizione locale come le erbe spontanee in mesticanza, la zuppa di erbe e cereali o le particolari tagliatelle di ortica, da non trascurare sono i piatti innovativi realizzati dai valenti cuochi che operano in questo circuito, da non perdere le donzellette, il salame all’erba, i dolci petritolini, i fiori d’acacia fritti e le freschissime insalate di erbe e fiori spontanei.
Dalla cucina tradizionale emerge il “circuito della cucina degli orti” promosso dai comuni di Massignano, Sant’Elpidio a Mare, Spinetoli, dove ritornano preziosi piatti a base di ortaggi: gli asparagi, le taccole, il carciofo. Il tutto accompagnato dagli ottimi vini che in questa terra si producono.
Di grande rilievo è il circuito della cucina del tartufo, che si ispira al gioiello della gastronomia nazionale che sia bianco, nero o scorzone, pur non vantando una lunga tradizione il comune di Montefalcone Appennino vanta il più elevato numero di tartufaie nate in loco per le elevate caratteristiche del terreno, che si estendono nei comuni di Amandola, Montefortino e nell’arco subappenninico.
Nello stesso territorio si evidenzia il circuito della cucina di montagna, di cui fanno parte i comuni di Comunanza e Arquata, con i suoi prodotti tipici che vanno dai funghi alle castagne, dove le storie e leggende di danze di fate e sibille si intrecciano con la qualità del cibo il cui beneficio è assicurato
Il mare si propone con il circuito della cucina marinaro adriatica, raccoglie i comuni di Porto San Giorgio, Pedaso, Porto Sant’Elpidio, San Benedetto Tronto, si presenta in tutta la sua ricchezza gastronomica, nel suo incedere storico diventa tradizione una cucina che ci viene dal mare, una cucina di bordo in uso nei piccoli pescherecci, se pur semplice di alta qualità, una qualità inalterata nel tempo che ritroviamo oggi nei ristoranti aderenti ai circuito.
Il circuito che raccoglie l’intera essenza delle peculiarità territoriali è “Il circuito del gusto, della storia, dell’arte”: vi aderisconoi paesi di Monte Vidon Corrado, Massa Fermana, Falerone, e Rotella, Montedinove, rivisitano e ripropongono i piatti tipici del territorio dalla cucina di osteria dove solevano incontrarsi gli artisti, a quella romana a quella francescana. Piatti tipici che esaltano il gusto tra storia ed arte simboleggiano il loro legame. Legando l’arte e la moda del cappello, all’arte che va dal Crivelli a Licini.
PRODOTTI GASTRONOMICI LOCALI
Se pur comune a tutti il maiale è uno degli animali di maggiore riferimento gastronomico, da queste parti si dice che di lui “non si spreca niente”.
Tra gli antipasti: il famoso ciabuscolo, la lonza, i fegatelli o fegatini, la coppa, le salsicce ed altri salumi. Fra i primi più famosi i Maccheroncini di Campofilone e Vincisgrassi, una sorta di lasagne dalle origini incerte: create nel Settecento, per alcuni la paternità va attribuita a Antonio Nebbia con il nome di “princsgrass”. Per altri ideati in onore del generale austriaco Windisch Graetz. La costa ed il famoso “brodetto” un piatto che mette insieme diverse tipologie di pesce, maggiore caratteristica la sua diversità per tipologia del pescato e per ogni porto. Troviamo anche un’ampia varietà negli antipasti come scampi, cozze, vongole fra i secondi grigliate, fritture e pesci al forno. Anche nel fermano possiamo assaggiare delle ottime olive all’ascolana, farcite e fritte, abbinate ai cremini: crema pasticcera fatta a cubetti, panata e fritta. Fra le varie produzioni di olio, degno di nota è il piantone di Falerone. A tavola scegliete un vino della zona, fra i più conosciuti il bianco Falerio ed Rosso Piceno, ma consigliamo di assaggiare vini prodotti da vitigni autoctoni come la passerina ed il pecorino. Come tradizione vuole, per ogni festa un dolce, a natale il Serpe ed il fristingo o pristingolo, a carnevale frittelle, sfrappe e cicerchiate, crostate di frutta in estate, tronchetto di castagne in autunno, ciambellone e vino cotto tutto l’anno.
È così che il calendario con le sue ricorrenze e con i suoi “ponti” ci propone invitanti weekend, da vivere nel Fermano.