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Monte Urano

Monte Urano

Monte Urano è celebre per la sua tradizione manifatturiera nel settore della calzatura. Il suo centro storico, con le sue strade animate e i negozi artigianali, riflette l'orgoglio e la maestria artigianale della comunità locale.

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monte urano - volo 1

La storia di Monte Urano corre successivamente parallela a quella del centro maggiore (Citta’ di Fermo) da cui dipendeva, dopo alterne vicende, Fermo infine acquisterà in enfiteusi Monte Urano, assieme ad altri castelli, dal capitolo metropolitano.

Con l’intervento del Cardinale Albornoz teso a riportare sotto il controllo della Santa Sede il suo territorio, riorganizzando lo Stato della Chiesa, anche Monte Urano, assieme ai castelli dipendenti da Fermo, fu convocato a prestare giuramento di fedeltà.
Negli statuti di Fermo i vari castelli furono divisi, secondo le capacità contributive, in Maiores, Mediocres, Minores: tra quest’ultimi era annoverato anche Monte Urano.

Nei secoli successivi l’antico abitato si è esteso con l’ampliamento dei borghi connessi alle tre chiese esterne al perimetro della cinta muraria e uniti all’originario nucleo del castello nel secolo scorso: essendo ormai dimensionalmente insufficiente l’antica chiesa parrocchiale, si decise la riedificazione della chiesa di San Michele Arcangelo, elaborata su disegno dell’architetto Giovan Battista Carducci e modificata dal celebre architetto Giuseppe Sacconi, al quale fu affidato il proseguimento dei lavori.

La nuova chiesa e la piazza antistante, attuale centro della città, determinarono il raccordo con il vecchio nucleo castellano al quale è possibile accedere, su questo lato, dalla Porta Nova (XVIII secolo).
A partire dal Cinquecento dai centri urbani, castelli o liberi comuni, si avviò il processo di appoderamento nel territorio ponendo le basi dell’attività agricola mezzadrile, che si è mantenuta come principale risorsa sino a parte dell’attuale secolo.

Sin dal Settecento, oltre l’agricoltura, si imposero a Monte Urano come attività principali la raccolta delle fecce di vino, associata alla nascita di una fabbrica di cremor tartaro, e la raccolta degli stracci, che venivano venduti dai grossisti alle principali cartiere marchigiane o dell’Italia Settentrionale, nonché ai maceri di Prato.

Dalla cittadina toscana si rifornivano anche di materie prime da utilizzare nell’attività calzaturiera, il cui sviluppo ha reso Monte Urano uno dei maggiori centri produttori dell’intero piceno.

 

L’origine del nome

Secondo alcuni studiosi l’origine del nome di MONTE URANO deriva dalla mitologia greco-romana dove il personaggio mitologico Dio-Urano, personificazione del cielo feconda la terra, Gea, per mezzo della pioggia. Secondo altri studiosi l’origine del nome MONTERIANO e MONTERONE cosi veniva chiamato MONTE URANO nei secoli scorsi, derivi dalla combinazione di due vocaboli uno latino e l’altro greco: MONS THERION ( monte con animali selvatici) in quanto la parola “tero” significa “bestia”, luogo quindi dove si offrivano sacrifici con immolazione di tori alle divinita’.

 

Presentazione

Monte Urano e’ una piacevole cittadina adagiata tra le verdi e riposanti colline marchigiane, a dieci minuti dal mare Adriatico ed a pochi Km. dai magici Monti Sibillini.

Monte Urano, dopo la sua centenaria storia, che lo ha visto protagonista assieme ed unito alla citta’ di Fermo, oggi e’ un produttivo paese di 8.500 abitanti, che si estende su un territorio di appena 16,5 Kmq. A chi lo visita, Monte Urano offre una realta’ produttiva in continua espansione (numerosi infatti sono i suoi spacci aziendali di calzature), una tipica ed ottima gastronomia locale (che ripercorre il tragitto della migliore cucina marchigiana). unitamente ad un clima sereno e piacevole.

Da non dimenticare, i caratteristici scorci medievali del paese, tipici di ogni agglomerato urbano dell’entroterra marchigiano.
Di particolare interesse la Chiesa di San Michele Arcangelo (1860 – 1877) su progetto degli Architetti Giovan Battista Carducci e Giuseppe Sacconi.

Tra le manifestazioni culturali e turistiche spicca il “Mercatino della Calzatura dei produttori monturanesi”, tutti i venerdi di luglio ed i primi due venerdi di agosto nel centro storico del paese, la festa al parco fluviale Alex Langer il 25 aprile, ed oltre ad una ricca serie di eventi rigorosamente svolti in spazi all’aperto durante l’Estate Monturanese, l’interessante cartellone culturale (cinema d’essai, teatro, musica) della stagione di spettacolo al cine teatro comunale Arlecchino da ottobre a maggio di ogni anno.

 

Sulla storia della calzatura

Le prime testimonianze relative alla fabbricazione di pantofole nel territorio monturanese, rimontano agli anni Venti-Trenta del 1800. Un’indagine del 1808 del Ministero dell’interno del Regno Italico, rivela l’esistenza a Monte Urano di “fabbriche di calzolai”.
In un “registro degli atti di morte” di Monte Urano del 1815 compaiono poi molto spesso calzolai tra i testimoni.

Tra le scarse e frammentate testimonianze raccolte nelle Marche dal Comitato d’inchiesta industriale, nel 1872, figura la deposizione dell’ing. Giovan Battista Carducci di Fermo sulla produzione delle pantofole. Secondo la nota presentata in quell’occasione, a Monte Urano si producono 30.000 paia di pianelle (la relazione evidenzia che “tutte le industrie sono in aumento”) . A partire dagli anni Settanta la diffusione della macchina a pedale per cucire le tomaie segna il progressivo e massiccio inserimento della donna nell’attività produttiva. Il lavoro femminile, finora limitato all’intreccio e rifinitura delle tomaie, si amplia e diventa esclusivo compito della donna l’orlatura delle tomaie; ciò consente un aumento della produzione, una diminuzione dei costi, in quanto il salario delle donne è inferiore a quello degli uomini, nonché un ampliamento nella varietà degli articoli.

Ai primi del Novecento la manifattura calzaturiera ha raggiunto un deciso rilievo nell’economia monturanese e si affianca alla tradizionale attività di raccolta, selezione e vendita degli stracci e delle fecce. Gli “stracciaroli” di Monte Urano sono attivi a cavallo delle province di Ascoli Piceno e Macerata. Le merci oggetto dei loro traffici sono reperite sia presso abitazioni private sia all’interno delle poche “industrie” del tempo. In questo periodo si ha sicuramente una osmosi tra raccolta degli stracci e attività calzaturiera. Gli stracci di minor pregio vengono ceduti agli industriali di Prato, in cambio di cartone pesante e scarti del cuoio, quelli “più nobili” sono adoperati nella calzoleria locale; vi si realizzano pantofole e scarpe leggere, spesso dotate di un sottile trapunto centrale che unisce la sezione destra e sinistra della tomaia.
La soluzione per uscire dalla depressione dei primi anni 900 viene unanimemente individuata nell’apertura di fabbriche meccanizzate, che giungeranno anche a Monte Urano dopo il 1910.

Intanto nel corso del primo conflitto mondiale l’intero apparato produttivo italiano viene sottoposto ad un imponente sforzo nella logica di dover produrre tutto ciò che è necessario alla guerra, ripercuotendosi in parte positivamente sull’economia calzaturiera del territorio monturanese. La riorganizzazione e la parziale meccanizzazione del settore, soprattutto nel periodo tra le due guerre, spetta, spesso, ad ex-lavoranti esperti.

Il primo imprenditore monturanese che meccanizza il proprio calzaturificio è Alfredo Berdini.
Nel periodo tra le due guerre i calzolai monturanesi non si sono ancora specializzati nella fabbricazione di calzature da bambino, ciò avverrà all’inizio degli anni Cinquanta. Gli artigiani realizzano pianelle, ciabatte e scarpe di tela; gli imprenditori che dispongono di macchinari producono scarpe da uomo che sono le più apprezzate.
Con il secondo conflitto mondiale Il Ministero distribuisce un’enorme quantità di ordinativi di calzature e questa volta tutte le regioni sono beneficiarie delle commesse statali.

La fine del conflitto segna un momento di svolta nella calzoleria, sebbene l’agricoltura costituisca ancora il settore con la più alta percentuale di popolazione attiva, nella nostra Regione, l’attrazione per la fabbrica e la voglia di mettersi in proprio crescono vertiginosamente. La ricerca di un reddito più sicuro e probabilmente superiore a quello agricolo si concretizza, spesso, nel passaggio da contadino o mezzadro a operaio e poi, a volte, dopo non molti anni, ad imprenditore. Anche Monte Urano risente positivamente di questo nuovo fervore economico, “in ogni abitazione”, si apre un’attività legata al settore calzaturiero.

I calzaturieri locali, proprio nel decennio 1951-1961, incentrano, quasi esclusivamente, la loro produzione nella realizzazione di scarpe da bambino e ragazzo; i motivi che spingono gli “industriali” monturanesi a scegliere questo segmento di mercato sono sostanzialmente due: la relativa facilità con la quale si possono realizzare calzature da bambino e la scarsa concorrenza presente sul mercato; La crescita economica del paese è rapidissima: “una casa, una bottega artigianale” e’ lo slogan di quegli anni, gli artigiani infatti meccanizzano rapidamente i loro laboratori, che nel breve volgere di qualche anno si trasformano in “moderni calzaturifici”; altre attività sono aperte, ex novo, da ex operai del settore che sfruttano il trend positivo per mettersi in proprio.
Monte Urano e’ oggi uno tra i maggiori Comuni d’Italia per produttivita’ e sviluppo economico. Esso si presenta come una delle piu’ grandi concentrazioni dell’industria calzaturiera italiana.

Negli ultimi anni, ha diversificato notevolmente la sua produzione calzaturiera, occupando (oltre al 15% del settore produttivo mondiale della calzatura da bambino), anche importanti quote di mercato nel settore delle calzature da uomo e da donna.

Le imprese monturanesi hanno raggiunto in questi ultimi anni, un’elevatissimo grado d’industrializzazione anche con i piu’ sofisticati mezzi di natura informatica. Esse godono ormai di un prestigio internazionale per l’elevata qualita’, il confort, il design. La produzione esportata nei vari Paesi d’Europa e del mondo, viene venduta con i marchi delle commerciali piu’ importanti e pubblicizzate.

Con i suoi 70 ettari di estensione la zona industriale di Monte Urano chiamata zona “CAM” (dall’originario Consorzio Artigiani Monturanesi) e’ sicuramente un punto di riferimento per l’economia della zona e d’orgoglio per tutti i monturanesi. Una magnifica prova di maturita’ dell’imprenditoria locale. L’area che ospita le piu’ grandi industrie calzaturiere ed industriali di Monte Urano, e’ dotata di infrastrutture di qualita’ con ampi spazi verdi ed una comodissima viabilita’.

Da qualche anno, nei mesi di luglio ed agosto Monte Urano ospita il “mercatino della calzatura dei produttori monturanesi”, una occasione per i molti turisti che frequentano le zone litoranee del fermano, sia per acquistare “a prezzi di fabbrica”, le “rinomate” calzature prodotte a Monte Urano, e sia per conoscere “il paese”, la sua storia architettonica ed i suoi beni artistici.

 

Monumenti, chiese:

  • Chiesa di San Michele Arcangelo (1897) costruita su progetto di Giovan Battista Carducci e Giuseppe Sacconi
  • Chiesa di San Rocco (XVI sec.)
  • Chiesa di San Giovanni Battista (XVII sec.)
  • Chiesa di Santa Maria Apparente (XIV sec.)
  • Chiesa di Sant’Isidoro (XIV sec.), momentaneamente chiusa per restauro.
  • Crocefisso ligneo, Madonna del Rosario di L. Fontana (Chiesa di San Michele Arcangelo).
  • N. tre dipinti della metà del 700 (Chiesa di San Rocco)
  • Affresco della “Madonna delle nevi” (Chiesa di Sant’Isidoro, attualmente chiusa per restauro)
  • Dipinti ad olio del pittore Ludovico Spagnolini, (1858/1943) esposti permanentemente nella sala Consiliare del Palazzo comunale
  • Piazza della Libertà, progetto di Giovan Battista Carducci
  • Nucleo dell’antico castello medioevale (XII-XIII sec.), con la Torre Civica, Il Baluardo, la Porta nova, piazza Marconi, piazza Cortile, Piazza Leopardi
  • La fontana pubblica (XIX sec.)
  • L’orologio Pubblico (situato nella sommita della porta nova) ancora funzionante e completamente manuale. (sec. XIX)
  • Parco Fluviale “Alex Langer” , traversa della S.P. Faleriense

Punti chiave

Ecco alcune informazioni chiave

Altitudine

247 m s.l.m.

Superficie

16,72 km²

Abitanti

7.796

Patrono

San Michele Arcangelo

Info e contatti

Comune di Monte Urano

Piazza della Libertà, 1 - 63813 Monte Urano (FM)

Dove trovo gli uffici per richiedere le informazioni turistiche?

Ufficio turistico di Monte Urano
Piazza della Libertà, 1 – 63813 Monte Urano (FM)
Telefono: 0734.848723
E-mail: cultura@comune.monteurano.fm.it
Orari di apertura: dal lunedì al sabato, 10:00-13:00

Quali sono le aree di sosta Camper?

Area di Sosta Camper
È possibile sostare ed effettuare lo scarico di acque nere in Piazza Urbino.
Cordinate GPS: 43.202643, 13.671712

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