“Notte. Silenzio. Morte. Nome. Sono queste le parole da mandare a memoria fra quelle che compongono la poesia di Jón Kalman Stefánsson, poeta e narratore islandese, poste in esergo a La prima notte al mondo di Luigi Finucci. Notte. Silenzio. Morte. Nome. E viene da chiedersi quale sia questa prima notte; se la prima del mondo, la primordiale, nell’insondabile e inconcepibile spazio e tempo dell’universo, oppure la prima al mondo in quanto viventi, umanissima venuta o sparizione: infinitamente minima. Forse in questa oscillazione, in questo dubitare, si compie il mistero che contiene questo libro. Oppure il mistero è qualcos’altro che viene pronunciato: la quarta delle parole, il Verbo Nascere, nato.” (dalla nota introduttiva di Silvia Secco)