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Sant’Elpidio a Mare

Sant'Elpidio a Mare

Sant'Elpidio a Mare, affascinante comune marchigiano, è celebre per la sua tradizione calzaturiera e il fascino del suo centro storico. Le sue pittoresche stradine acciottolate, le piazze animate e le numerose botteghe artigianali ne fanno una meta affascinante da esplorare.

sant elpidio a mare - polittico dell incoronazione
sant elpidio a mare - polittico della visitazione

Nel cuore delle Marche, a pochi chilometri dalla costa adriatica, sorge Sant’Elpidio a Mare, uno dei centri più interessanti della regione Marche, per le sue bellezze monumentali ed artistiche, per la sua intensa attività culturale e  perché è uno dei centri più prestigiosi del Distretto Calzaturiero Fermano-Maceratese, sede di prestigiosi brand famosi in tutto il mondo.

Citata anche da Plinio il Vecchio, testimonia origini picene e romane. In epoca alto medievale gli insediamenti abitativi si svilupparono nel Colle della Pieve, l’attuale centro storico, perfettamente conservato all’interno del circuito murario medievale ancora intatto.

 

Il circuito murario e le porte

In epoca medioevale Sant’Elpidio a Mare era cinta da tre chilometri di mura ed aveva sette porte d’accesso, oggi ne rimangono solo tre: Porta Romana, Porta Marina e Porta Canale.

Porta Romana è la principale porta d’ingresso al centro storico e la sua struttura attuale risale agli anni ’30 del Novecento, quando la porta perse il suo stile medievale, assumendo l’aspetto di un ingresso trionfale, molto in voga in epoca fascista.

Porta Marina, detta anche Porta Murata, è la principale porta di uscita dal centro storico e la sua sobria e monumentale struttura neoclassica risale alla fine del Settecento, quando fu ricostruita dopo essere stata cannoneggiata dalle truppe napoleoniche di passaggio nel territorio elpidiense.

Porta Canale mantiene il suo aspetto cinquecentesco di porta fortificata affiancata da un torrione esagonale, arricchito in alto da beccatelli (mensole) che sorreggono il cammino di ronda e le caditoie (buche), da cui le guardie potevano gettare del liquido bollente sui nemici.

 

Il centro storico

Lungo Corso Baccio si affacciano i maestosi palazzi nobiliari, alcune delle più importanti chiese cittadine e la neoclassica struttura del Teatro “Cicconi”, realizzato nel 1870  su progetto dall’architetto Ireneo Aleandri, di cui si apprezza l’elegante prospetto.

Poco distante, la Chiesa di San Filippo Neri, conclusa nel 1789, presenta un interno a navata unica, con decorazioni tardo barocche in stucco e, sulla volta, pitture a tempera attribuite a Giovan Battista Ripani (sec. XIX). Tra le tele si segnalano lo Sposalizio della Vergine (1801) e la Rivelazione dell’arcangelo Raffaele a Tobia e Tobiolo di Alessandro Ricci, l’Estasi di San Filippo Neri (1791) e la Crocifissione di Nicola Monti. Nel contro prospetto della chiesa è inserito un prezioso organo realizzato nel 1794 dal maestro Gaetano Callido.

Proseguendo lungo il Corso verso Piazza Matteotti, si incontra il bellissimo portale rinascimentale decorato a candelabre del 1505 della Chiesa di Sant’Agostino Nuovo, sorta sulla preesistente chiesa di Sant’Antonio Abate del sec. XIV, dopo che l’antico convento agostiniano fuori le mura (Sant’Agostino vecchio, oggi chiesa della Madonna dei Lumi) venne distrutto nel 1377 da Rinaldo da Monteverde, signore e tiranno di Fermo.

Affacciata su Piazza Matteotti è la Basilica Lateranense di Maria Santissima della Misericordia, costruita nella seconda metà del ‘500. Al suo interno a navata unica, affreschi e tele di Giuseppe Bastiani (Storie della Vergine), Andrea Lilli (L’imbarco di S. Marta) ed Andrea Boscoli (Madonna della Misericordia  e Profeti, nell’abside). Splendide cantorie lignee intagliate e dorate ospitano due preziosi organi: a destra, quello realizzato nel 1757 dal grande maestro veneto Pietro Nacchini (1757) e, a sinistra, quello di Gaetano Callido (1782), suo allievo, proveniente dalla chiesa di S. Francesco.

La Torre Civica, comunemente detta Gerosolimitana, documentata già nel sec. XIV e rimaneggiata nel sec. XVI, è alta circa 28 metri e ha pianta a croce greca con un’articolata spazialità interna, caratterizzata da una struttura scalare poggiante su archi rampanti; la lunetta sulla porticina d’ingresso laterale raffigurante Cristo Redentore, proviene dalla Basilica Imperiale di Santa Croce al Chienti.

La Perinsigne Collegiata di Sant’Elpidio Abate, originaria del XIII secolo e rimaneggiata nel corso dei secoli, custodisce al suo interno un prezioso sarcofago di epoca romana (IV sec. d.C.) in marmo greco raffigurante la caccia al leone, che conserva le reliquie del Santo Elpidio e dei suoi due discepoli Ennesio e Eustasio; un altare ligneo barocco dedicato alla Madonna di Loreto realizzato da Angelo Scoccianti da Cupramontana (1702); un organo di Gaetano Callido; pregevoli pale d’altare, tra le quali la Madonna del Carmine e Santi del Pomarancio, il Cristo crocifisso e Santi di Jacopo Palma il Giovane e la Madonna Assunta e Santi di Nicola Monti.

Accanto alla Collegiata si trova il Palazzo Comunale, costruito alla fine del sec. XIV, ristrutturato nella seconda metà del ‘500 e nell’Ottocento da Ireneo Aleandri che contemporaneamente lavorava alla realizzazione del teatro cittadino.

 

I musei

La Pinacoteca Civica per ricchezza e valore delle sue collezioni rappresenta uno dei siti museali più importanti delle Marche.

Nella sezione antica si ammira l’imponente polittico de LIncoronazione della Vergine, il trittico La Visitazione di Maria a Santa Elisabetta e la tavoletta raffigurante un frate francescano orante del celebre maestro veneto Vittore Crivelli.

Accanto a questi, capolavori di Nicola Monti, Vincenzo Milioni, Hernestus De Schaychis, Gerolamo Dente detto il Tizianello, opere della scuola dei Ricci e pregevoli esempi di scuola marchigiana e romana.

La sezione antica ospita anche la Sala degli Argenti: preziosi esemplari di oreficeria dei secoli XVII, XVIII e XIX testimoniano la ricchezza della comunità elpidiense del passato.

La sezione di grafica contemporanea  raccoglie opere di artisti di fama internazionale come Bruscaglia, Licata, Ciarrocchi, Offidani, Trubbiani, Capozucca, Cagli, Pierleoni, Sanchini.

Il Museo della Calzatura “Cav. V. Andolfi” per la sua originalità e varietà di reperti rappresenta un patrimonio eccezionale e pressoché unico nel suo genere. Il percorso espositivo, articolato in più sezioni, illustra le trasformazioni che hanno subito le calzature nel corso dei secoli. Il viaggio inizia con la sezione etnologica  Calzature di ogni tempo ed in ogni luogo dove storia, geografia, moda e design si fondono per suscitare suggestioni e curiosità: dalle riproduzioni di calzari romani agli esemplari del Novecento, fino alle più recenti ed ardite sperimentazioni della sezione dedicata all’Industria Calzaturiera con calzature realizzate da celebri brand secondo esclusivi studi stilistici, vincitori di numerosi premi in tutto il mondo per il loro carattere innovativo.

Ricca di curiosità è la sezione dedicata alle scarpe di Personaggi Famosi, che raccoglie calzature di importanti personalità religiose (Papa Giovanni Paolo II, Papa Giovanni XXIII, Papa Leone XIII, Papa Paolo VI e Papa Pio XI), e di campioni dello sport (Gino Bartali, Francesco Moser, Giovanni Trapattoni, Valentino Rossi, Alessandro Del Piero, Roberto Baggio), di premi Nobel (Sir Derek Walcott e Dario Fò) e di uomini illustri della storia politica e culturale italiana.

Nella Sagrestia della Perinsigne Collegiata è ospitato il Museo della Collegiata dove si possono ammirare una preziosa croce astile di scuola orafa abruzzese del 1398, argenti e paramenti sacri oltre a numerose tele provenienti da chiese elpidiensi.

 

Fuori dalle mura

Poco distante dal centro si erge la Chiesa della Madonna dei Lumi: della costruzione, risalente al XIII secolo, restano oggi parte della facciata e delle basi perimetrali, oltre all’oratorio che custodisce l’altare in pietra d’Istria realizzato nel 1371 per accogliere la Sacra Spina della corona di Cristo. La reliquia fu trafugata nel 1377 durante il saccheggio perpetrato dal tiranno fermano Rinaldo da Monteverde e trasportata a Fermo, nella Chiesa di Sant’Agostino, dove è ancora oggi venerata.

L’Archivio Storico Comunale custodisce atti notarili, documenti imperiali e papali, carteggi  e registri contabili che testimoniano la vita politica, economica, religiosa e sociale a partire dal IX secolo.

Il Santuario della Madonna degli Angeli, fu costruito insieme al convento all’inizio del XIII secolo; all’interno si possono ammirare alcuni affreschi che testimoniano il culto di Santa Maria degli Angeli nonché la presenza dei padri Francescani a Sant’Elpidio a Mare.

Situata sull’omonimo colle, la Chiesa dei Cappuccini fu officiata sin dal 1576, demolita nella seconda metà del ‘700 venne ricostruita nelle forme attuali ricevendo il nuovo titolo di San Giuseppe. L’interno è arricchito da pregevoli tele realizzate da Filippo Ricci nel 1758 tra cui “Il sogno di San Giuseppe” e “Lo Sposalizio della Vergine”, oltre ad un ottocentesco coro ligneo.

In località Casette d’Ete è possibile visitare la Basilica Imperiale di Santa Croce al Chienti, costruita su una preesistente basilica cristiana risalente al secolo V e consacrata nell’anno 887. Recentemente restaurata, è quanto rimane dell’imponente Abazia che fino al XIII secolo fu uno dei più importanti insediamenti benedettini nelle Marche.

In località Castellano è possibile visitare l’Osservatorio Astronomico “M. Bertini”, l’unico nell’intera provincia fermana, rappresenta una delle maggiori attrattive turistiche cittadine, salito agli onori della cronaca per aver ospitato nel 1987 il primo Convegno Nazionale di Gnomica ed in tempi più recenti l’astrofisica Margherita Hack.

 

Da non perdere

La Contesa del Secchio è la prima rievocazione storica nelle Marche: dal 1953 si disputa ogni anno la seconda domenica di agosto ed è una delle più importanti e spettacolari in Italia. La Contesa ripropone una leggenda secondo cui nel tardo medioevo il Consiglio dei Priori decise di indire una gara fra le quattro contrade cittadine di Santa Maria, San Martino, San Giovanni, Sant’Elpidio, per stabilire chi dovesse avere la prelazione per attingere l’acqua del pozzo comunale al centro della piazza principale, mettendo fine alle continue liti tra le comari. Più di mille figuranti in costume animano il centro storico con un elegante corteo, il quale accompagna i giovani delle contrade al campo per contendersi lo storico “secchio” nel Gioco del Pozzo, una sorta di antica  pallacanestro.

La Città Medioevo si svolge ogni anno il terzo fine settimana di luglio e riporta il centro storico indietro nel tempo ai grandiosi fasti dell’epoca medievale con spettacoli, animazioni ed allestimento di scene della vita quotidiana e di antichi mestieri.

Sant’Elpidio a Mare è nota per la produzione di calzature di qualità che possono essere acquistate nei numerosi outlet situati su tutto il territorio elpidiense, in particolare nella zona industriale Brancadoro in località Casette d’Ete, dove sono presenti alcuni tra i più prestigiosi marchi di calzature: Tod’s, Prada e moltI altri.

Punti chiave

Ecco alcune informazioni chiave

Altitudine

251 m s.l.m.

Superficie

50,52 km²

Abitanti

16.445

Patrono

Sant'Elpidio Abate

Info e contatti

Comune di Sant’Elpidio a Mare

Piazza Matteotti, 4 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM)

Dove trovo gli uffici per richiedere le informazioni turistiche?

Ufficio turistico comunale di Sant’Elpidio a Mare
Largo Filippo Fratalocchi, 5 – 63811 Sant’Elpidio a Mare (FM)
Tel. 0734/8196407
E-mail: ufficio.turistico@santelpidioamare.it
Internet: www.santelpidioturismo.it
Orari di apertura: Sabato 15-18 / Domenica 10.30-12.30 e 15-18

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